LA SFIDA DELLA DEMATERIALIZZAZIONE IN BANCA
febbraio 23, 2011 Lascia un commento
Lo scorso 26 Gennaio si è tenuto un workshop organizzato dall’ABI Lab il cui tema era “LA SFIDA DELLA DEMATERIALIZZAZIONE IN BANCA“.
Purtroppo il materiale di questo workshop non è pubblico, solo gli iscritti al portale possono consultare le slides presentate in quella sede.
Da 20 anni mi occupo di informatica legata al mondo bancario, e mi sono capitati (per caso ovviamente) tra le mani alcuni documenti presentati all’evento, veramente molto interessanti.
Forse sto correndo troppo, per quelli di voi che non hanno dimistichezza con il mondo dell’ICT bancario, è opportuno spiegare cosa sia l’ABI Lab.
Cito dal sito : ABI Lab è il Centro di Ricerca e Innovazione per la Banca promosso dall’Associazione Bancaria Italiana in un’ottica di cooperazione tra banche e intermediari finanziari, partner tecnologici e Istituzioni. Inizialmente sviluppatosi come un progetto nell’ambito del Settore Tecnologie e Sicurezza dell’ABI, ABI Lab si è costituito nel 2002 sotto forma di Consorzio e si è affermato oggi come polo di ricerca sulle tecnologie per la banca.
Chi fa software per le banche sa che in questo mondo le cose non sono mai facili.
Ogni procedura che viene attivata deve essere pensata, pensata, pensata, realizzata, verificata, verificata, verificata, verificata e poi resa disponibile a tutti gli utenti, che spesso sono le filiali. Per questo motivo tali software hanno spesso dei costi MOLTO elevati.
Ovviamente le banche non sono ONLUS, anche loro (come qualsiasi azienda) pensano al profitto prima di tutto.
L’argomento dematerializzazione in questi ambienti non ha avuto particolare successo proprio prchè il costo dell’implementazione di una soluzione a norma è facilmente calcolabile (e decisamente alto), non è altrettanto facilmente calcolabile (in termini economici) il beneficio che ne può derivare.
Bene, la novità emersa dal workshop è che le Banche iniziano ad essere sensibili a questo tema. I motivi di questo risveglio sono principalmente due : da una parte la sempre maggior fiducia nella stabilità e nella completezza delle normativa di riferimento, dall’altra la definizione di diversi modelli (in rete se ne trovano tanti) che aiutano a calcolare il risparmio economico indotto dalla dematerializzazione.
Ora lasciamo da parte i motivi filosofici/culturali/strategici/manageriali e vediamo di capire il vero motivo per cui la dematerializzazione sarà il tema caldo dei prossimi due anni nelle banche.
Le banche si comportano (e chi può dargli torto?) come una colonia di macachi. Cosa significa? Che “apprendono per imitazione”.
Succede quasi sempre così : finchè qualcuno non ha provato ed ha dimostrato che l’affare sta in piedi ed è profittevole, gli altri stanno a guardare ed aspettano di vedere cosa succede.
Un esempio su tutti? Le carte di credito prepagate: tecnologicamente non sono una cosa complessa, ma finchè Poste Italiane non ha creato la PostePay, nessuna banca ha offerto una carta prepagata. Oggi non esiste una banca che non offra una carta di credito prepagata.
Gli ingredienti ci sono tutti : la prima banca ha attivato una soluzione di dematerializzazione che arriva fino in filiale, i produttori di software hanno le soluzioni da proporre, le società di consulenza hanno le competenze per proporre servizi ad hoc.
Non ci resta che fare come Homer Simpson e goderci lo spettacolo.
Buona visione!