Firma digitale in banca, più i pregi o i difetti?
marzo 31, 2011 4 commenti
Da un po’ di giorni mi frulla per la testa un’idea che DEVO condividere.
Gli ultimi articoli che ho scritto su questo blog sono serviti per arrivare a esporla in modo più chiaro.
Ecco i concetti alla base della mia idea :
- La firma digitale ha la stessa valenza legale della firma autografa.
- La firma digitale è uno strumento ancora poco diffuso, ma diventerà popolare come la carta di credito.
- Le banche iniziano ad investire sulla dematerializzazione.
Ora che abbiamo identificato le variabili dell’equazione, non è difficile tirare fuori il risultato :
carta di credito (o debito) e firma digitale sulla stessa smartcard.
Non riesco a capacitarmi del perchè nessun istituto di credito ci abbia ancora pensato.
Ho lavorato per parecchi anni in TAS (ex. NCH) e mi sono occupato, tra le altre cose, di monetica, ovvero del “denaro elettronico negoziato tramite l’uso di carte di pagamento“.
La tecnologia utilizzata per le carte di credito (VISA, Mastercard, etc..) e per le carte di debito (Bancomat) è la stessa delle smartcard su cui viene montata la firma digitale (ovviamente mi riferisco alle carte a chip, non alle obsolete carte a banda magnetica).
Esistono già delle smartcard in grado di ospitare ufficialmente sia i dati della carta di credito (standard EMV) che i dati della firma digitale (standard ISO 7816-4), semplicemente nessuno lo ha ancora fatto.
Mi rendo conto che il primo che produrrà questa carta quasi “miracolosa” dovrà risolvere un problema non banale.
Emettere una carta di credito non è un gioco da ragazzi; se a questo si aggiunge che sullo stesso chip una CA (Certification Authority) abilitata da DigitPA (ex. CNIPA) deve installare il certificato di firma, l’affare si complica di parecchio.
Ma quali sarebbero i benefici indotti da questa soluzione?
Mi piacerebbe che a riguardo anche voi che leggete diceste la vostra, io inizio con i primi che mi vengono in mente :
- la diffusione della firma digitale riceverebbe una forte spinta (vantaggio per il sistema)
- il conto corrente potrebbe essere gestito senza carta, anche per la contrattualistica (vantaggio per il cliente e per la banca)
- il correntista potrebbe apporre la propria firma anche da casa, senza passare in filiale (vantaggio per il cliente)
- la banca potrebbe iniziare a dematerializzare la documentazione dei clienti (vantaggio per la banca)
- il cliente potrebbe riusare la firma digitale anche al di fuori della propria banca, ad esempio presso le PA (vantaggio per il cliente)
- la banca potrebbe proporre un conto corrente eco-compatibile (vantaggio per la banca e per le foreste )
Mi viene in mente almeno un istituto che è sia emettitore di carte di credito che CA. Non è difficile capire a chi mi riferisco, vero?
Come mai loro non ci hanno ancora pensato? Secondo me il loro problema è la dimensione, sono talmente grandi che organizzare un progetto del genere avrebbe dei costi molto elevati. Non parliamo poi delle guerre di responsabilità…