La torre di babele della fatturazione elettronica
dicembre 23, 2010 Lascia un commento
La comunità europea ha identificato un formato standard per lo scambio delle fatture in formato elettronico.
Non smetterò mai di dire che questo è l’aspetto più importante di tutto il problema!
Per una persona senza un background informatico è un concetto che non è facile da capire, vediamo di spiegare meglio.
Se decido di andare in vacanza in Cina sono costretto ad affrontare un grosso problema, la lingua.
Le soluzioni a questo problema sono diverse : potrei imparare il cinese, assumere un interprete, comperare uno di quegli aggeggi elettronici che fanno traduzioni oppure imparare una “lingua franca”.
Quale soluzione scegliere? Ovviamente dipende da molti aspetti, ogni soluzione ha i suoi pro ed i suoi contro.
Imparare il cinese è un’ottima soluzione, costa molto (sotto molti punti di vista) ma una volta che lo si è imparato BENE, non ci saranno problemi.
Ma se il viaggio di piacere in Cina lo faccio una volta sola in tutta la vita? Tanta fatica per così poco?
Assumere un interprete è un’altra buona soluzione, non faccio molta fatica, spendo un po’ e magari l’interprete è anche una bella ragazza che mi terrà compagnia per tutto il viaggio.
Ovviamente, se l’anno prossimo decido di andare in Russia, sono al punto di partenza.
Comperare uno di quegli aggeggi elettronici che traducono è la soluzione che apprezzo di meno… Come fidarsi?
Avete mai provato ad utilizzare il servizio di traduzioni on-line di google? Il risultato non è certo affidabile! Può andare bene se si conosce già la lingua e vi trovate di fronte ad un testo particolarmente difficile.
L’ultima soluzione è quella che, bene o male, tutti utilizziamo: adoperiamo una lingua franca.
A cosa mi riferisco? Naturalmente all’inglese!!
L’inglese è diventato il linguaggio più utilizzato al mondo; in qualunque paese al mondo si troverà sempre qualcuno in grado di capirci se parliamo inglese. Col passare del tempo lo si utilizzerà sempre di più.
Il concetto è chiaro, vero? Torniamo allora alle nostre fatture elettroniche.
Esistono diversi software di contabilità, ognuno ha la sua “lingua”. Siamo di fronte ad una vera e propria torre di Babele informatico/fiscale. E’ ovvio, i concetti che si esprimono sono gli stessi (quelli della contabilità), ma il modo con il quale vengono esposti sono i più disparati. Anche in questo caso, come nel caso del viaggio in Cina, le soluzioni solo le più fantasiose e fantascientifiche.
Potrei acquistare un adattatore per ciascuna applicazione con la quale dovrò scambiare le mie fatture; ma, tra clienti e fornitori, dovrei acquistare centinaia di adattatori. Il costo sarebbe ESAGERATO!
Potrei costringere tutti i miei clienti e fornitori ad adottare il mio stesso software di contabilità. No, questa non sta proprio in piedi….
Potrei acquistare un supertraduttore in grado di convertire (con una “semplice” configurazione) da e verso qualsiasi formato; Peccato che di solito queste configurazioni sono un VERO CASINO!
Personalmente (e penso di averlo dimostrato con sinekarta) adotto la filosofia KISS(Keep It Simple, Stupid!).
Faccio in modo che il mio software di contabilità “impari” una lingua franca. Quale? Quella indicato dalla comunità europea : l”UN/CEFACT Cross-Industry Invoice (CII) versione 2.
Come faccio ad insegnargli? Io non posso. Posso però esigere che il mio fornitore implementi alcune funzioni per importare ed esportare fatture in questo formato.
Attenzione però, queste funzioni non serviranno solo a me, serviranno a tutte le aziende che utilizzano lo stesso software di contabilità. Se il vostro fornitore intende farvi pagare una follia per queste funzioni, rifiutatevi! In fondo pagate ogni anno un canone di licenza, queste sono (o saranno) normali evoluzioni del software.
Buon Natale!