Versione 1.1-ga alle porte, quali le novità?


La prossima settimana verrà rilasciata la versione 1.1-ga di sinekarta; questo articolo vuole illustrare le novità principali.

La prima importante funzionalità riguarda l’installazione.

Non tentiamo di nasconderci dietro un dito, installare la versione 1.0 di sinekarta era un vero casino!

Inoltre Alfresco, con l’ultima versione, ha migliorato tantissimo questo aspetto rendendo ancora più evidente la complessità di sinekarta.

Per questo abbiamo creato un installer in grado di rendere l’installazione di sinekarta (quasi) banale.

Un’altra funzione che mancava in sinekarta riguarda il riversamento diretto.

La normativa prevede infatti che il Responsabile della Conservazione Sostitutiva si preoccupi di “verificare periodicamente, con cadenza non superiore a cinque anni, l’effettiva leggibilità dei documenti conservati provvedendo, se necessario, al riversamento diretto o sostitutivo del contenuto dei supporti.”

E’ ora possibile eseguire uno script, implementato tramite ant, per esportare i documenti (ricordiamo che sono dei PDF/A) presenti in archivio su file system; da qui sarà poi possibile (con lo strumento preferito dall’RCS) eseguire una copia sul supporto appropriato.

Ultima importante funzione riguarda la firma digitale generica.

Ci hanno fatto notare che implementare la firma digitale solo per l’RCS era una forte limitazione alle possibilità dello strumento.

Visto che avevamo già implementao il meccanismo per applicare la firma digitale, abbiamo deciso di metterlo a disposizione di qualsiasi utente di Alfresco, non solo per l’RCS.

Abbiamo visto le principali funzionalità che saranno disponibili con la prossima versione ufficiale di sinekarta, ora dobbiamo pensare a quello che ci aspetta.

Stiamo valutando diverse funzionalità che intendiamo implementare per la prossima versione di sinekarta, la 1.2.

E voi cosa ne pensate? Quali sono le funzioni che vorreste vedere implementate su sinekarta?

Qualunque idea, proposta in modo pubblico o privato, è bene accetta.

AAA Documentazione SInCRO cercasi


Questo articolo darà fastidio ad alcuni, chiedo scusa in anticipo ma sò già che scadrò nel polemico.

A Ottobre l’UNI ha pubblicato ufficialmente lo standard 11386:2010, nome in codice SInCRO, il cui scopo è la definizione di uno standard per il “Supporto all’Interoperabilità nella Conservazione e nel Recupero degli Oggetti digitali”.

La settimana scorsa sono stato in OMAT, a Milano, ed ho avuto modo di sentire parlare in modo più approfondito di questo sandard; ho anche letto l’ottimo articolo (a cura di Andrea Caccia e Enrica Massella Ducci Teri) pubblicato sulla rivista ufficiale dell’evento.

Questo standard è proprio quello che ci voleva, sarà una delle prossime funzioni che implementeremo su sinekarta!” mi sono detto. Appena ho potuto ho cercato maggiori informazioni a riguardo e BANG! Che botta!

Ho scoperto che lo standard è un documento a pagamento, ben 66 Euro + IVA per 52 pagine di documento (qui i riferimenti).

NON CI POSSO CREDERE!!! Ho ancora la vena che mi pulsa nel collo!

Capisco tutto! Posso capire che le persone che hanno lavorato a questo documento debbano in qualche modo essere ripagate. Posso capire che una pubblicazione comporti delle spese. Posso anche capire che il laovoro che hanno fatto debba essere coperto da una qualche forma di copyright o approvazione.

Ma questa è follia! Il mondo degli standard si muove in una direzione diversa da questa, ormai dovrebbe essere chiaro!

Nell’informatica, con l’aiuto di internet, si è ormai capito che uno standard, per essere riconosciuto e adottato, DEVE essere aperto.

Uno standard aperto fa si che chiunque possa contribuire alla sua definizione, al suo miglioramento ed al suo utilizzo.

Inoltre stiamo parlando di uno standard riguardante un argomento informatico, chi ha contribuito alla sua definizione dovrebbe avere ben chiari i pregi del renderlo aperto.

Invece NO! Hanno vinto la burocrazia e l’interesse economico; d’altronde siamo in Italia…

Quindi, per rendere sinekarta conforme allo standard, dovrei spendere 66 Euro + IVA per acquistare un documento di 52 pagine che descrive uno schema XML. Scoprendo magari che i contenuti sono scadenti o “pilotati” da questa o quella azienda.

In realtà, vedendo i nomi delle persone che hanno preso parte alla definizine di questo standard, sono convinto che sia un ottimo lavoro, ma è il principio che non riesco proprio a digerire.

sinekarta è open source, pensare di spendere anche solo 1 euro per un documento di specifica è contro ai principi base di questa filosofia.

Per questo, se qualcuno di voi che utilizza sinekarta fosse interessato alla funzione e fosse in possesso di questo documento, me lo invii.

Prometto che terrò il documento per me e lo userò solo per l’analisi di sinekarta.